Il prodigio del Santuario di Campocavallo

Per comprendere appieno la storia centenaria di Campocavallo e le origini della Festa del Covo, è indispensabile ricordare il Prodigio della Madonna, senza il quale, con ogni probabilità, la storia della contrada non ci sarebbe stata o sarebbe stata senz’altro diversa.
A fine ‘800 Campocavallo appariva poco più che un crocevia in aperta campagna, con una scuola e una modestissima chiesina di campagna dove un sacerdote, don Giovanni Sorbellini, si recava a dir messa per i fedeli provenienti dalle case coloniche sparse nei dintorni. Nella chiesina, sulla parete di destra, vi era collocata una piccola tela acquistata da don Giovanni, un’oleografia che rappresentava la deposizione di Gesù dalla croce, con la Madonna Addolorata che tiene il corpo del figlio esanime tra le braccia e lo sguardo rivolto al cielo.


Il 16 Giugno 1892, durante la festa del Corpus Domini, nella chiesina avvenne un prodigio: sul volto dell’immagine della Madonna comparvero improvvisamente gocce d’acqua, come fossero sudore e lacrime. Il giorno successivo, dinanzi ad una moltitudine di fedeli accorsi per vedere la Madonna piangere, avvenne un nuovo e più stupefacente prodigio: gli occhi della Madonna si mossero, le pupille, che erano stampate nella tela rivolte verso il cielo fissavano ora la folla, abbassandosi e rialzandosi. Lo sguardo della Madonna era vivo e si posava sui suoi fedeli.


Il fatto prodigioso si ripeté innumerevoli volte, per mesi e anni, e si gridò al miracolo. Avvennero molte guarigioni e numerose grazie attestate da centinaia di testimonianze scritte ed ex voto. La modesta cappellina, ben presto, dovette accogliere pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa. Per onorare questi eventi straordinari e accogliere le folle sempre più numerose, si iniziò la costruzione di un imponente santuario, costruzione resa possibile grazie esclusivamente alla moltitudine di offerte e doni pervenuti dai pellegrini.
I lavori della nuova chiesa iniziarono nell’aprile 1893. Il progetto fu affidato all’architetto osimano Costantino Costantini che si ispirò al gotico, al ‘400 e all’arte lombarda, con l’intenzione però di non imitare uno stile, ma piuttosto di creare qualcosa di nuovo. La consacrazione e la dedicazione del santuario avvennero nel 1905, ma la costruzione terminò con l’edificazione del campanile solo nel 1913, lo stesso anno in cui venne istituita la parrocchia.


In stile neo-gotico lombardo, definito anche “l’ultima cattedrale gotica”, l’imponente Santuario è caratterizzato da un originale facciata in travertino, da finissime terrecotte decorative, meravigliose vetrate di ottima lavorazione francese e dal campanile con sette campane. Al suo interno, collocata su di un apposito tempietto, troneggia la prodigiosa immagine della Vergine Addolorata che, per l’occasione, venne impreziosita da una corona di pietre preziose per il capo e di un cuore trafitto da sette spade per il petto. Questa divenne meta continua di pellegrinaggi provenienti dai centri marchigiani ed anche dalle altre regioni italiane. Del resto anche la favorevole vicinanza a Loreto richiamò in zona moltitudini sempre crescenti di fedeli provenienti da ogni parte d’Europa. La fama del Santuario e del quadro della Madonna miracolosa si propagò a dismisura; così Campocavallo divenne un luogo importante di fede e di preghiera.



