Gemellaggi

Gemellaggi

Durante la Festa del Covo, quando il soggetto è un santuario o una chiesa, è presente una delegazione proveniente dal paese rappresentato. Autorità, personalità e gruppi folkloristici sono ospiti a Campocavallo e vengono accolti con tutti gli onori presenziando alle funzioni religiose e ai momenti ufficiali e non della Festa.

Allo stesso modo, tra agosto e settembre, ogni nuovo Covo “gemellato” viene portato in mostra e accolto nel paese rappresentato. Ad accompagnarlo le autorità e un folto gruppo di parrocchiani, tra i quali molti degli organizzatori della Festa, una preziosa occasione per la comunità di Campocavallo di condividere l’orgoglio del proprio paese e di visitare luoghi bellissimi e significativi.

L’idea di rappresentare soggetti come chiese e santuari venne negli anni ’80. Fino ad allora i soggetti presi a base per la realizzazione del Covo sono stati diversi: la Cappella del Prodigio, il Tempietto del Santuario, "i pani ed i pesci" simboli della Cristianità, la "colomba della pace" e via dicendo.

Il 1981 fu un anno di svolta, ci fu l’idea di "regionalizzare" la Festa, dedicando ogni edizione ad una realtà italiana che per molti aspetti fosse simile a quella di Campocavallo: un simbolico gemellaggio tra il Santuario di Campocavallo ed un altro santuario italiano, che diventava il soggetto del Covo ricoperto di spighe di grano.

La scelta per quell’anno cadde sull’Abruzzo e più precisamente sul Santuario di Madonna dè Miracoli di Casalbordino (Chieti), patrona di quella regione. Oltre cinquemila persone assistettero alla sfilata: una marea umana, a mala pena contenuta nel largo spiazzo dietro al Santuario, che si riempì in un attimo, di osimani e di abruzzesi giunti numerosi da Casalbordino.

Da quel momento la Festa del Covo divenne molto più ricca e solenne, non sarebbe stata più soltanto la semplice Festa di Ringraziamento degli agricoltori di Campocavallo verso la propria Madonna, ma sarebbe diventata una festa importante per Osimo e soprattutto per la tradizione rurale marchigiana.

Nel 1994 gli organizzatori del Comitato del Covo effettuarono un tentativo ancora più ardito. Nel ricordo delle migliaia di compaesani emigrati in Argentina riprodussero il Santuario di Nostra Signora di Lujan, Patrona d'Argentina, ed ebbero l'onore di vedere il Covo trasferito in quella lontana terra per la creazione di un apposito Museo.

La scelta di regionalizzare il Covo non fu ripetuta ogni anno, poiché comportava uno sforzo organizzativo considerevole, ma gli appuntamenti simili negli anni a seguire furono molti, sempre più frequenti e di gran rilievo, divenendo spesso eventi internazionali.

Web Marketing e Siti Internet per Hotel Omnigraf - Web Marketing e Siti Internet