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Dal 2001 al 2020
Nella vita della Festa del Covo, un altro fatto importante è accaduto nel frattempo.
La Festa nacque da alcuni agricoltori, in modo spontaneo e non senza qualche ostilità; proseguì poi il parroco con alcuni aiutanti e in seguito venne formato un comitato organizzativo. Esigenze di vario genere, non ultime anche di natura fiscale, hanno costretto il Comitato della Festa del Covo a rivedere la propria natura e struttura organizzativa ed a costituirsi in associazione. E' nata quindi nel 2000 l'Associazione Marchigiana Ricerche e Studi sulla Tradizione Popolare che di fatto è subentrata nell'attività del precedente comitato.
2001 - Santuario della Nostra Signora di Fatima (Portogallo)

Fatima è universalmente riconosciuta, assieme a Lourdes, Loreto e Czestochowa, come uno tra i centri di fede e di spiritualità mariana più importanti del mondo.
Ciò che rese famoso in tutto il mondo questo villaggio è la straordinaria serie di sei apparizioni della Madonna ai tre pastorelli di nome Lucia, Francesco e Giacinta: di 10, 9, 7 anni. Le sei apparizioni della Beata Vergine ai tre pastorelli ebbero inizio al mezzogiorno del 13 maggio 1917.
A partire da quest’anno, in aggiunta alle molte varietà di grano utilizzate per il Covo, fu utilizzato anche il grano con sfumature azzurre. Era questa una coltivazione nuova, voluta dai Maestri del Covo, per mettere meglio in risalto la costruzione del manufatto, grazie all'utilizzo di questo genere di spighe ritenute particolarmente adatte a creare tonalità di colore con le loro tinte blu più o meno marcate.
2002 - Basilica Patriarcale di San Marco a Venezia, in omaggio al Beato Papa Giovanni XXIII

Nel 1999, durante il papato di Giovanni Paolo II, ci fu il processo di beatificazione di Papa Giovanni XXIII, che viene ad essere così il secondo Papa del sec. XX, dopo S. Pio X, ad essere solennemente glorificato dalla Chiesa. Verrà canonizzato nel 2014 da Papa Francesco assieme a Giovanni Paolo II. Per ricordare, con sentimenti di profonda devozione, la figura e l'opera del Papa Buono, che prima di essere eletto pontefice fu Patriarca di Venezia, il Comitato della Festa del Covo decise di riprodurre la Basilica Patriarcale di San Marco a Venezia.
Un omaggio che venne accomunato anche alla sua terra e della sua città natale, Sotto il Monte, località situata nelle campagne a pochi chilometri da Bergamo, dove all’epoca risiedeva ancora il Segretario Personale di Papa Giovanni XXIII, Mons. Loris Francesco Capovilla, da sempre legato da un vincolo di affetto e di amicizia alla Festa di Campocavallo. La riproduzione in scala della celebre basilica veneziana richiedeva un impegno superiore al normale. Il manufatto, infatti, impreziosito sia architettonicamente che artisticamente, dai lunghi secoli di dominio assoluto dei mari del popolo veneziano, presenta un’infinità di particolari costruttivi e decorativi difficili da riprodurre con le spighe di grano e con la paglia. I disegni costruttivi, le foto, i sopralluoghi sul posto consentirono tuttavia di definire il progetto in ogni suo aspetto realizzativo e, come ogni anno, l’organizzazione della festa ebbe inizio.
Nel frattempo si era avvicendato alla guida del Comitato, in sostituzione di don Paolo Sconocchini, il nuovo parroco di Campocavallo, P. Giovanni Severini, della comunità dei Frati Francescani dell’Immacolata, comunità che ancora oggi guida la parrocchia di Campocavallo.
2003 - Omaggio a S. Giuseppe da Copertino nel IV Centenario della nascita

La Festa del Covo del 2003 non poteva non rendere un omaggio devozionale a San Giuseppe da Copertino, patrono di Osimo e di Copertino, per il quale ricorreva in IV centenario della nascita.
Venne riprodotta la Chiesa della Grottella di Copertino, dove maturò il desiderio in San Giuseppe di farsi frate e sacerdote, sovrastata dalla sagoma del Santo in volo e benedicente.
Il Covo fu esposto a Copertino, ad Osimo e in Vaticano.
L’edizione della festa era stata preceduta con la presentazione del volume “La Festa del Covo di Campocavallo”, curato da Raimondo Orsetti. Il libro, 450 pagine con oltre 700 immagini, narra la nascita e lo sviluppo della Festa del Covo nei suoi primi sessanta anni di vita. Risulterà negli anni a venire, uno strumento indispensabile per conoscere meglio la storia, le tradizioni e la fede che hanno fatto della Festa del Covo una delle ultime vere testimonianze di civiltà contadina marchigiana e di pietas popolare.
2004 - Santuario Nostra Signora di Lourdes (Francia)

La Festa del Covo del 2004 assunse una dimensione internazionale e si celebrò con particolare solennità, dedicata in onore della Madonna di Lourdes, l’Immacolata Concezione.
Lourdes è diventata una delle più importanti mete di pellegrinaggio cattolico in seguito alle Apparizioni della Vergine Maria alla giovane Bernadette Soubirous, che sarebbero avvenute nel 1858, e alle guarigioni miracolose che si sarebbero verificate successivamente.
La fama di Lourdes la si deve non tanto all’apparizione in sé, quanto al messaggio di speranza per l’umanità sofferente nel corpo e nello spirito. A cominciare da qui, Lourdes è conosciuta come la località che accoglie malati nel corpo e nello spirito e che, per intercessione della Vergine Maria, l’Immacolata, cercano di ritrovare pace, salute e serenità. Sono 70 le guarigioni fisiche riconosciute – ad opera di un’autonoma équipe medica – e tante le conversioni.
Il 2004, inoltre, è l’anno di nascita del Museo del Covo, dove si possono ammirare i capolavori delle ultime edizioni e conoscere la straordinaria arte dell’intrecciare il grano, usato con abilità e gusto nella costruzione di vere e proprie opere d’arte, quali sono per l’appunto i Covi.
2005 - Santuario della Madonna del Divino Amore di Roma

Il Santuario della Madonna del Divino Amore è un santuario di Roma composto da due chiese: quella antica del 1745 e quella nuova del 1999. Il Santuario antico è posto sulla via Ardeatina, a circa 12 km dal centro della città. Il santuario sorse tra il 1745 e il 1750 per custodirvi un dipinto della Vergine del XIV secolo realizzato da un pittore sconosciuto su una torre del Castel di Leva, una fortezza della nobile famiglia degli Orsini. Distrutto il castello, rimase in piedi solo la torre dove c’era l’affresco.
Nel XV secolo, quando un pellegrino assalito da cani randagi chiese aiuto alla Madonna e fu miracolosamente salvato, a quella immagine sacra fu attribuita la salvezza del viandante.
Nel 1744 Benedetto XIV, sui ruderi dell’antico castello, fece innalzare un santuario dove vi fu posta la miracolosa immagine.
Il gran numero di fedeli che quotidianamente accorre per venerare la Madonna ha reso necessario, nel 1991, la costruzione di un nuovo santuario molto più grande di quello antico. Nel 1999 il Nuovo Santuario fu solennemente consacrato da papa Giovanni Paolo II.
Al termine di una suggestiva processione notturna, nel settembre 2005, la folta delegazione parrocchiale presente a Roma ha donato il Covo al Santuario del Divino Amore, che lo conserva gelosamente in un apposito luogo protetto, nelle immediate vicinanze della basilica.
2006 - Basilica di S. Antonio di Padova (riproposizione)

Il Covo del 2006, dedicato in onore di Sant’Antonio di Padova e riproducente la Basilica del Santo, ripeté l’edizione del 1997. Questo perché l’originario era andato irrimediabilmente danneggiato e c’era la forte volontà di riproporlo e averlo così tra i Covi esposti nel Museo.
Migliaia di persone hanno accompagnato la sfilata del Covo per le vie cittadine. Due ali di folla festante ed entusiasta corsa ad ammirare la sfilata, quest’anno, non di un Covo soltanto bensì cinque! Era la prima volta che ciò accadeva e da quell’anno in poi diventerà una bella ed apprezzata consuetudine.
Chi ha avuto la fortuna di essere presente ha potuto così ammirare, una di seguito all’altra, le riproduzioni della Basilica di San Marco di Venezia (edizione 2002), il Santuario della Grottella di Copertino in omaggio al Santo Patrono San Giuseppe (edizione 2003), la Basilica di Lourdes (edizione 2004), il Santuario del Divino Amore (edizione 2005).
2007 - Cattedrale di Santiago de Compostela (Spagna)

L’edizione 2007 è stata dedicata al gemellaggio con il Santuario di Santiago di Compostela in Spagna, noto in tutto il mondo per il suo celebre “Cammino”. Il Cammino di Santiago è il pellegrinaggio spirituale più famoso del mondo che ha come meta la cattedrale di Santiago de Compostela in Galizia, regione della Spagna, eretta in omaggio a San Giacomo il Maggiore. Si tratta di un itinerario con diversi percorsi in tutta Europa che raggiungono tutti Santiago de Compostela.
Come tradizione vuole il Covo è stato trasferito nella città di Santiago de Compostela nell’agosto 2007, quale omaggio da parte della comunità parrocchiale di Campocavallo alla comunità religiosa e civile gemellata. Una folta delegazione locale ha accompagnato il Covo in questo lungo viaggio.
Il Covo raffigurante il Santuario di Santiago de Compostela è stato esposto inoltre nella piana di Montorso di Loreto in occasione dell’Agorà dei Giovani, nel settembre 2007. Il Santo Padre Benedetto XVI e decine di migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia, alcune delegazioni dell’Europa e del Mediterraneo hanno potuto così ammirare il Covo e conoscere la sua storia.
2008 - Madonna delle Grazie di Altötting (Germania)

Riuscitissima l’edizione 2008 della Festa del Covo dedicata alla Madonna delle Grazie di Altötting (Germania). La comunità religiosa e civile di Altötting è gemellata da anni con Loreto ed è particolarmente attiva nei rapporti con la città Mariana, dalle relazioni istituzionali animate con straordinaria efficacia dal Borgomastro Herbert Hofauer, alle relazioni religiose tra Santuari, agli scambi culturali e turistici. Stante anche la vicinanza con la Santa Casa di Loreto l’edizione della Festa del Covo è stata molto vivace e ricca di incontri.
Nei giorni successivi alla Festa, il Covo è stato trasferito ed esposto ad Altötting accompagnato da una delegazione di parrocchiani di Campocavallo, accolti con grande rispetto ed amicizia dagli amici della Baviera.
2009 - Cattedrale di San Basilio di Mosca (Russia)

L’edizione 2009 assumeva una valenza simbolica del tutto particolare, inedita e per molti aspetti, fino a qualche anno fa, impensabile. I bravi maestri del Covo hanno realizzato la riproduzione della Cattedrale di San Basilio di Mosca! Un messaggio di grande valore ecumenico che rafforzava il percorso, ormai irreversibile, di dialogo e di comunione tra le due grandi Chiese Cristiane, la Cattolica Apostolica Romana e la Ortodossa.
Da Campocavallo, grazie al Covo, è stato portato nella Piazza Rossa, cuore di Mosca che per tanti decenni fu il simbolo e lo scenario di celebrazioni che negavano Dio, un messaggio di fraternità, di amicizia e d’amore nel nome di Cristo che ci unisce tutti.
Tra agosto e settembre 2009 infatti, con la collaborazione delle autorità diplomatiche dell’ambasciata italiana, del direttore dell’ICE di Mosca dr. Roberto Pelo e con l’instancabile regia di Raimondo Orsetti, il Covo è stato trasferito ed esposto ai Magazzini Gum in Piazza Rossa a Mosca, accompagnato da una delegazione istituzionale e da un discreto numero di parrocchiani.
Questa iniziativa sarà ricordata nella storia della Festa del Covo come l’evento più straordinario mai realizzato!
2010 - Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario di Pompei

Nella tradizione religiosa marchigiana e non solo, la venerazione della Madonna del Rosario di Pompei ha certamente un ruolo di primissimo piano. Forte e diffusa è infatti la devozione al culto della recita del Santo Rosario che nell’icona santa e venerata della Vergine di Pompei trova la sua più elevata manifestazione di riferimento nazionale.
Accompagnato da oltre un centinaio di pellegrini, in occasione della Festa della Madonna del Rosario di Pompei, domenica 3 ottobre 2010, il Covo è stato trasferito ed esposto nella piazza antistante il Santuario di Pompei.
Grande e generosa è stata l’accoglienza riservata a tutta la delegazione ed ai pellegrini di Campocavallo.
2011 – L’Eucarestia , baldacchino del Bernini in San Pietro

La Festa del Covo 2011 cade alla vigilia di un evento straordinario per la Chiesa Cattolica Italiana; la celebrazione, ad Ancona, dal 3 all’11 settembre, del XXV Congresso Eucaristico Nazionale.
“Signore, da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana” è il tema del Congresso che corrisponde ad un bisogno diffuso tra i credenti, ma anche tra coloro che sono in ricerca, di trovare un senso alla propria esistenza, all’interno delle difficoltà del vivere quotidiano.
Ad Ancona sono giunti 300 mila fedeli da tutt’Italia che nella giornata conclusiva hanno preso parte alla Santa Messa che è stata celebrata da Sua Santità Benedetto XVI, nell’ampia area dei cantieri navali, al porto del capoluogo.
Il Covo di quest’anno non poteva che essere dedicato al tema dell’Eucarestia, soggetto già ricorrente in alcune precedenti, ma lontane edizioni della festa (le ultime furono quelle del 1980 e del 1986). La realizzazione di quest’anno ha tratto ispirazione dal Baldacchino di San Pietro, il monumentale impianto architettonico barocco all'interno della basilica Vaticana, realizzato da Gian Lorenzo Bernini tra il luglio 1624 e il 1633 ed ideato per segnare il luogo del sepolcro del Santo Apostolo Pietro.
Nei giorni della celebrazione del Congresso Eucaristico, il Covo, è stato esposto nell’area del raduno ed ha avuto il privilegio di essere benedetto dal Santo Padre nella giornata conclusiva dell’importante assise nazionale della Chiesa Cattolica.
2012 – Cattedrale di Santa Maria Assunta di Rieti

Campocavallo ha dedicato l’edizione 2012 della Festa del Covo alla riproduzione della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Rieti, nella vicina regione Lazio.
La Festa del Covo è stata inserita nel nutrito calendario delle celebrazioni reatine per il bicentenario della fondazione della Pia Unione “Sant’ Antonio di Padova”. Accanto al culto Mariano, la venerazione di Sant’Antonio di Padova è particolarmente sentita, sia nell’osimano che nel reatino, temi religiosi questi che segneranno quest’edizione della Festa.
Come da tradizione sin dal 1939, verso il tramonto, la prima domenica di agosto, una grande folla di fedeli ha accompagnato in processione la sontuosa realizzazione di spighe di grano per le vie del paese, fino a giungere sul sagrato del Santuario dove si è ripetuto quel gesto, semplice e spontaneo, di deporre simbolicamente ai piedi della Beata Vergine Addolorata il Covo, in segno di devozione e di ringraziamento: un tributo di fede e di amore per ringraziare la Vergine della materna protezione ricevuta durante l’anno per le coltivazioni dei campi.
2013 – Basilica del Sacro Cuore di Parigi (Francia)

Nel 2012 la Festa del Covo di Campocavallo è stata dedicata a Parigi, la capitale francese che su tutti esercita sempre un certo fascino e ha visto riprodotta con le spighe di grano la celebre Basilica del Sacro Cuore, uno dei simboli più prestigiosi, dal punto di vista architettonico e religioso, della metropoli francese.
La Festa di quest’anno ha assunto, quindi, una dimensione internazionale e si è celebrata con particolare solennità. La basilica del Sacro Cuore, uno dei luoghi più visitati di Parigi, costruita in cima alla collina di Montmartre, nel nord della capitale francese, edificio in pietra bianca alto 85 metri in stile romano-bizantino è un monumento noto in tutto il mondo. Dall'alto di Montmartre la sagoma bianca della basilica del Sacro Cuore domina Parigi. Dopo la Tour Eiffel è il luogo più alto della città. I cattolici francesi la vollero costruire come ex-voto dopo l'umiliante sconfitta del 1870 nella guerra contro i prussiani e l'esperienza della Comune di Parigi, da molti considerata anticristiana.
Il Covo è stato trasferito ed esposto a Parigi presso la Basilica del Sacro Cuore a Montmartre, tra settembre e ottobre 2013, accompagnato da una folta delegazione di parrocchiani e non di Campocavallo. I parigini lo hanno accolto con entusiasmo e con curiosità dedicando peraltro una solenne funzione religiosa.
2014 - Basilica Papale di San Pietro in Vaticano

Erano anni che gli abili Maestri di Campocavallo pensavano ad un Covo dedicato alla più importante basilica del mondo: San Pietro. L’idea, accarezzata nel tempo, è stata rinviata per la complessità della realizzazione che impone modifiche strutturali allo stesso carro, basti pensare alla riproduzione dell’imponente colonnato del Bernini che abbraccia simbolicamente il mondo!
L’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco, la Sua opera pastorale che ha scosso coscienze ed istituzioni ecclesiali, la Sua familiarità con tutti ed in special modo verso i poveri, la sua bontà hanno lasciato un segno profondo sia tra i credenti che non credenti.
Per queste ragioni, per rendere come sempre un omaggio particolare ed originale al Santo Padre, i nostri bravi Maestri si sono gettati nell’avventura, forti anche dei successi di critica e di partecipazione al Covo del 2013, che con l’impegnativa realizzazione della Basilica del Sacro Cuore di Parigi è stata un po’ come la prova generale per l’imponente lavoro dell’edizione di quest’anno.
Mercoledì 3 settembre 2014 il Covo è trasferito in Vaticano accompagnato da una folta delegazione di fedeli di Campocavallo che partecipano all’ Udienza Generale del Santo Padre Francesco.
Prima dell’Udienza il Santo Padre sosta per una ventina di minuti dinanzi al Covo ascoltando interessato la presentazione del Covo e della sua storia. Al termine di questa visita, dopo essersi intrattenuto amabilmente con il Sindaco di Osimo e con una dozzina di rappresentanti della parrocchia e del Comitato, Papa Francesco benedice il Covo e lo cita nei ringraziamenti finali della sua udienza generale in piazza San Pietro.
2015 – Chiesa di Maria Regina della Pace di Medjugorje (Bosnia-Erzegovina)

La Festa del Covo di quest’anno è dedicata alla Devozione Mariana ed al Santuario di Medjugorje e presenta, da subito, non poche problematiche viste le cautele e la prudenza con le quali l’Autorità Ecclesiastica affronta la delicata questione delle apparizioni e dei fenomeni mistici legati alla figura della Vergine Maria. Nonostante queste oggettive difficoltà, con altrettanta cautela e prudenza, il Comitato della Festa del Covo procede nell’intento di dedicare una edizione al fenomeno mistico che nella vicina terra della Bosnia-Erzegovina tanto attrae moltitudini di fedeli provenienti anche dalla nostra regione.
Il Covo raffigura il Santuario della Madonna Regina della Pace di Medjugorje che seppur nella semplicità delle sue forme, conserva intatta tuta la sua suggestione mistica e religiosa.
Nei giorni successivi alla Festa, il Covo è trasferito ed esposto a Medjuogorje, accompagnato da un nutrito numero di parrocchiani che vi si recano in pellegrinaggio.
2016 – Chiesa di Santa Sofia di Sofia (Bulgaria)

Per una serie di felici circostanze, negli ultimi anni, si sono sviluppati rapporti di forte amicizia con la Città di Sofia, capitale della Bulgaria. Da queste relazioni è nata l’idea di gemellare Sofia con la Festa del Covo e con la Città di Osimo. Nell’occasione i sindaci delle due città hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per lo sviluppo di iniziative economiche, commerciali, culturali, turistiche.
I temi religiosi che la Festa del Covo ha toccato in questa edizione, assumono uno straordinario valore per il dialogo ecumenico tra la Chiesa Ortodossa di Bulgaria e la Chiesa Cattolica di Roma. È noto, infatti, che la Bulgaria è un Paese a maggioranza ortodossa. Con la dedica del Covo alla Chiesa di Santa Sofia, si è compiuto un gesto importante, contraddistinto da incontri fra singoli e gruppi di credenti, di dialoghi teologici, di preghiere e celebrazioni vissute in comune.
Già nel Maggio 2002, l’Arcidiocesi Ancona – Osimo, si rese interprete di un altro gesto altrettanto significativo consegnando al Santo Padre San Giovanni Paolo II le reliquie di San Dasio Martire, custodite da secoli nella Cattedrale di Ancona. San Giovanni Paolo II, nella visita che poi fece in Bulgaria, donò definitivamente al Patriarca Maxim, le reliquie del Martire, in occasione dei 1700 anni dalla sua morte.
Si venne a creare così facendo, un filo di solidarietà ecclesiale, quasi un triangolo ideale, tra Sofia, Ancona e Roma, unite dalla forza del martirio di San Dasio. Consegnata al Papa, quella santa reliquia passò da Roma per raggiungere la Terra di Bulgaria, ripercorrendo il cammino che molti secoli prima l'aveva portata fin qui, dove fu accolta, onorata e offerta alla venerazione dei fedeli lungo i secoli.
Con la realizzazione del Covo, dedicato a Santa Sofia, si rinnovano gli stessi sentimenti di vicinanza al popolo bulgaro. Fede ed amicizia segneranno per sempre il futuro delle due comunità, che il Covo unisce ed affratella, realtà di fede e di solidarietà destinate a camminare assieme in un lungo percorso di condivisione umana e spirituale. L’evento è stato inserito all’interno del Grand Tour delle Marche 2016, promosso da Tipicità e da ANCI Marche Nel settembre 2023, in occasione dei solenni festeggiamenti della Santa Patrona della capitale bulgara, il Covo è trasferito a Sofia dove viene donato alla Municipalità della Capitale per essere esposto stabilmente in uno dei luoghi maggiormente frequentati della città.
2017 – Duomo di Orvieto

La Chiesa Cattolica e la devozione popolare, da sempre, conferiscono ad Orvieto una posizione di assoluto privilegio ed importanza quale luogo che conserva le testimonianze tangibili della presenza di Gesù Cristo nell’Eucarestia.
Non è soltanto la sontuosità e la maestosità del suo Duomo, certamente uno dei maggiori capolavori artistici creati dall’uomo, a far grande Orvieto, quanto ciò che il Duomo conserva, vale a dire le sacre reliquie del miracolo Eucaristico di Bolsena, dalle quali ebbe origine la solennità del Corpus Domini, proclamata da Papa Urbano IV nel lontano 1264.
Orvieto è quindi uno dei principali centri di fede del nostro Paese ed a noi, abitanti di Osimo e delle Marche, ha fatto immensamente piacere che l’edizione 2017 della Festa del Covo sia stata dedicata proprio alla città umbra. Ad agosto, in occasione dei solenni festeggiamenti della Assunta, il Covo, accompagnato da un pellegrinaggio parrocchiale, è stato trasferito ed esposto nei pressi del Duomo di Orvieto, meta di tanti turisti e fedeli provenienti da ogni parte del mondo.
2018 – Basilica Marianska di Cracovia (Polonia)

Come si trattasse di un percorso già scritto, l’itinerario interessante ed esclusivo che segna la storia della Festa del Covo, ci riporta quest’anno, dopo oltre venti anni, in Polonia, nella splendida città di Cracovia e nei luoghi di San Giovanni Paolo II, al cui ricordo, la Festa del Covo edizione 2018 è dedicata. La comunità di Campocavallo ed in particolare quella collegata attivamente alla vita ed alle vicende del Covo è molto cara al ricordo del Santo Padre San Giovanni Paolo II, che in tre distinte edizioni (1983, 1994 e 1996) ricevette e benedisse il Covo in Vaticano. Gli incontri con il Papa “venuto da un Paese lontano” sono stati momenti di fede intensa e condivisa, oltre che di straordinaria umanità, ricordi indelebili di momenti di forte ed intensa emotività per quanti hanno avuto la fortuna di viverli.
La presenza di San Giovanni Paolo II sarà tangibile per tutta la durata della Festa poiché, già la sera del venerdì che precede l’evento, su precisa volontà del Cardinale Stanislao Dziwisz, Arcivescovo Emerito di Cracovia e suo Segretario Personale, le Sacre Reliquie del Santo sono giunte nel nostro Santuario ed esposte fino alla domenica sera per la venerazione dei fedeli. Un gesto di grande generosità e di amore della Chiesa di Cracovia nei riguardi della nostra comunità parrocchiale e diocesana.
Il Covo di quest’anno ha riprodotto la Basilica di Santa Maria Assunta, che con il suo originale stile architettonico domina la bellissima ed accogliente Piazza del Mercato di Cracovia, considerata non a torto una delle più affascinanti piazze del mondo. In occasione dei solenni festeggiamenti della basilica, che si tengono ogni anno nell’ultima domenica del mese di agosto, il Covo è stato trasferito a Cracovia per essere esposto all’apprezzamento delle decine di migliaia di persone che ogni giorno affollano il centro storico di Cracovia.
Con solenne Celebrazione Eucaristica si è svolta la consegna ufficiale del Covo alle Municipalità di Cracovia e di Wieliczka. Nella domenica successiva il Covo è stato trasferito nella vicinissima città di Wieliczka, famosa per le miniere di sale più grandi d’Europa, per essere collocato stabilmente nel Campus della Misericordia, dove nel 2016 Papa Francesco celebrò la XXXI edizione della Giornata Mondiale della Gioventù.
2019 – Santuario Beata Vergine Addolorata di Campocavallo di Osimo

L’Ottantesima edizione della Festa del Covo si è tenuta domenica 4 agosto 2019. Da tempo si era pensato di dedicare questa edizione al Santuario della Beata Vergine Addolorata che sarebbe stato riprodotto e di omaggiare così facendo quanti, donne e uomini di Campocavallo, in un così lungo periodo hanno sapientemente costruito questa suggestiva narrazione.
Pertanto, nei mesi che hanno preceduto la Festa, la costruzione della stessa, è stata caratterizzata da una costante attenzione su questi temi. Inoltre, si è voluto e cercato un coinvolgimento con le città che sono sedi della organizzazione di analoghe feste del grano: Petritoli, in Provincia di Fermo, dove ogni anno a metà luglio si allestisce la Festa delle Cove e Candia di Ancona dove a fine agosto si realizza la Festa del Covo, antesignana della nostra manifestazione. Un terzo invito, rivolto alla Festa delle Canestrelle di Amandola è andato purtroppo a vuoto per indisponibilità a partecipare dei figuranti di quel luogo.
La riproduzione del nostro bel Santuario era stata realizzata altre tre volte: nel 1954 e nel 1965 in modo piuttosto elementare e nel 1978 con una costruzione importante. Per il Covo di questa edizione, il disegno da rappresentare, a differenza del 1978, era molto più articolato comprendendo anche i due edifici laterali con i relativi porticati, oltre che cupola e campanile.
E’ stata una realizzazione certamente impegnativa e la costruzione finale è davvero splendida, lavorata in tutti i suoi più nascosti particolari, capace di emozionare chiunque l’abbia dinanzi: un vero e proprio capolavoro da ammirare, unico ed irripetibile nel suo genere. Nel settembre 2019 il Covo è trasferito in Vaticano accompagnato da una folta delegazione di fedeli di Campocavallo che partecipano all’ Udienza Generale del Santo Padre Francesco.
Il Covo è collocato ai piedi del sagrato di Piazza San Pietro, sul lato sinistro, sotto l’imponente statua di San Pietro. Al termine dell’Udienza il Santo Padre scese le scale e sostò per una buona mezz’ora con l’Arcivescovo di Ancona-Osimo, con il Sindaco di Osimo e con un dozzina di Maestri del Covo. Il Santo Padre ha ammirato il Covo, chiesto informazioni sulla lavorazione, ha amabilmente conversato con i presenti sull’emigrazione dei contadini marchigiani in Argentina ed al termine ha benedetto il Covo, nella gioia incontenibile dei presenti.
2020 – Nell’anno terribile del Covid, la rassegna dei Covi delle precedenti edizioni

Le vicende dolorose che per mesi affliggono gli italiani e la popolazione del pianeta legate al diffondersi della pandemia da Corona Virus, che tanti lutti e sofferenze hanno causato finora anche nella nostra parrocchia, costringono il Comitato della Festa del Covo a modificare radicalmente il programma dell’edizione 2020 del tradizionale appuntamento di inizio agosto.
Le Festa del Covo per quest’anno viene confermata ma si terrà in forma diversa e con un programma essenziale limitato ai soli aspetti religiosi. L’obiettivo da tutti condiviso è quello di mantenerla in vita, salvaguardando il senso religioso del ringraziamento nei riguardi della Vergine Celeste che, con sguardo benevolo e con fare materno, sostiene la gente di Campocavallo e protegge il lavoro dei campi e delle messi.
La prima domenica di Agosto, dinanzi al sagrato del Santuario, vengono allestiti alcuni dei Covi più importanti e significativi delle precedenti edizioni, ad iniziare da quello dell’anno precedente che ha riprodotto il Santuario Mariano di Campocavallo, particolarmente apprezzato dal Santo Padre Papa Francesco che, nel settembre precedente in Vaticano, lo ha ammirato e benedetto.
Non sono state previste altre iniziative oltre la Santa Messa della domenica mattina e la Benedizione Eucaristica sul sagrato, dove si trovano i Covi, nel pomeriggio, a conferma del carattere straordinario della edizione di quest’anno.