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Dall'81 al 2000
Gli anni Ottanta portarono ad alcuni cambiamenti notevoli nella comunità religiosa di Campocavallo, primo fra tutti l’abbandono della guida della parrocchia di P. Luigi Ilari nell’82, che, assieme ad altri confratelli dell’Ordine dei Servi di Maria, lasciò l’Italia per fondare a Manila una missione in uno dei quartieri più poveri dello stato filippino.
Il nuovo parroco non lo fece rimpiangere, di animo mite ed umile, ben presto si adattò alla situazione che, nel complesso, era positiva. Le cose stavano andando bene per il Covo, poiché l’ingresso dei più giovani negli anni precedenti aveva portato nuovo entusiasmo e tanta voglia di fare bene. Anche la presenza dell’Amministrazione Comunale fu più incisiva rispetto al passato e consentì, grazie anche ad un aiuto finanziario che diventerà in quel momento un sostegno annuale certo, di puntare a traguardi sempre più impegnativi ma anche prestigiosi. La Festa aveva acquisito maggiori potenzialità rispetto al passato e c’erano pertanto tutte le condizioni per operare in modo più concreto. Si sentiva anche il bisogno di innovare e di stare al passo con i tempi.
1981 - Santuario di Madonna dè Miracoli di Casalbordino (Ch)

Il 1981 fu un anno di svolta, ci fu l’idea di "regionalizzare" la Festa, dedicando ogni edizione ad una realtà italiana che per molti aspetti fosse simile a quella di Campocavallo: un simbolico gemellaggio tra il Santuario di Campocavallo ed un altro santuario italiano, che diventava il soggetto del Covo ricoperto di spighe di grano.
La scelta per quell’anno cadde sull’Abruzzo e più precisamente sul Santuario di Madonna dè Miracoli di Casalbordino (Chieti), patrona di quella regione. Quest’edizione segnò un momento di svolta decisivo per il Covo, di quelli che fanno epoca perché l’impostazione della Festa sarebbe stata, da questo momento in avanti, molto più ricca e solenne rispetto al passato. Gli orizzonti si erano aperti e la dimensione della Festa aveva subito una forte accelerazione verso il rinnovamento.
1982 - Chiesetta del Prodigio di Campocavallo

Nel 1982 ricorreva il 90° anniversario del Prodigio e sembrò naturale proporre la realizzazione dell'umile chiesuola all'interno della quale avvennero i miracoli e che racchiuse fino al 1905 la Sacra Immagine prodigiosa della Vergine Addolorata, poi trasferita nell'imponente Santuario eretto proprio dinanzi.
1983 - Santuario di Monte Senario in Vaglia (Fi)

Per il 1983, proseguendo la felice intuizione della regionalizzazione, la scelta coinvolse la regione Toscana ed il Santuario di Monte Senario, situato nel Comune di Vaglia, in provincia di Firenze e fu l'anno della definitiva consacrazione del Covo a livello nazionale, ottenuta con lo storico incontro in piazza San Pietro con il Santo Padre Giovanni Paolo II.
1984 - Chiesa del Crocefisso di Numana

1985 - Basilica di S. Maria degli Angeli di Assisi (Pg)

L' edizione 1985 della Festa del Covo vide coinvolta la vicina regione dell' Umbria ed il Comune di Assisi. Il soggetto riprodotto fu quello del Santuario di Santa Maria degli Angeli. Fu un’edizione da ricordare, particolarmente ricca di iniziative religiose e civili. Mons. Loris F. Capovilla, arcivescovo e delegato pontificio di Loreto (già segretario particolare di Giovanni XXIII), che presiedeva la funzione liturgica del ringraziamento, tenne sul sagrato del Santuario la poetica e memorabile omelia nella quale indicò nella Beata Vergine Addolorata di Campocavallo la Madonna dei contadini.
1986 – Eucarestia

Gemellaggio con Cupramontana e la Sagra dell’Uva 8° edizione del Festival del Fanciullo con la presenza del presentatore dello Zecchino d’Oro, Mago Zurlì, al secolo Cino Tortorella, che ravvivò le tre serate di spettacolo. Questa edizione della Festa del Covo segnò anche il definitivo abbandono della conduzione del Santuario da parte dell’ordine dei Servi di Maria dopo ben 38 anni.
1987 - Duomo di Osimo (Cattedrale di S. Leopardo)

Le edizioni di questo periodo segnarono una caduta di interesse per il tema dei gemellaggi. Volendo attirare una maggiore attenzione da parte degli osimani e dei marchigiani in genere, la scelta dei soggetti da riprodurre nelle successive edizioni della Festa cadde su chiese locali. Nel 1987 il Covo riprodusse il duomo di Osimo, la concattedrale di San Leopardo. L’anno successivo il Santuario della Santa Casa di Loreto, per rendere omaggio al centro di fede più importante della nostra regione.
Le due edizioni successive, quelle del 1989 e del 1990, puntarono al recupero della dimensione religiosa della Festa. Il merito della conservazione delle origini e della peculiarità della manifestazione quale festa religiosa di ringraziamento, va in particolare a don Paolo Sconocchini, il nuovo parroco e rettore del Santuario dal 1987 e, come tradizione vuole, il presidente del Comitato organizzatore.
1988 - Basilica Santa Casa di Loreto

1989 - I simboli dell’Eucarestia e della Pace

Il Covo riprodusse, nel 1989, i simboli dell’Eucarestia e della Pace; nel 1990 I doni del Signore, un tema a forte rilevanza ambientale. L’edizione del 1991, infine, fu dedicata alla Cattedrale di San Ciriaco di Ancona (la Cattedrale dell'arcidiocesi di Ancona - Osimo) e venne intesa anche come un omaggio alla città, capoluogo di regione.
1990 - I doni del Signore

1991 - Duomo di Ancona (Cattedrale di San Ciriaco)

1992 - Tempietto della B.V. Addolorata di Campocavallo

L’edizione del 1° Centenario del Prodigio della Sacra Immagine della B.V. Addolorata
Per la straordinaria circostanza del 1° Centenario del Miracolo (16/6/1982-16/6/1992) - appuntamento molto sentito da tutti – l’edizione del 1992 fu dedicata alla raffigurazione del soggetto religioso più importante per Campocavallo: il Tempietto che ospita la Sacra Immagine Prodigiosa
1993 - Basilica Sacro Convento in Assisi (Pg)

Il richiamo spirituale di San Francesco d’Assisi è sempre straordinario. Il suo fascino non mancò di catturare nuovamente l’attenzione degli organizzatori della Festa, quando il comitato pensò di recuperare la tradizione dei gemellaggi. La riproduzione della basilica era uno spettacolo straordinario a vedersi, curata nei minimi particolari, arricchita da una lavorazione sempre più artistica. Il Covo, trasferito nel periodo di Ferragosto ad Assisi, fu meta di migliaia di visitatori.
1994 - Basilica Nostra Signora di Lujan (Buenos Aires - Argentina)

La Festa del Covo del 1994 fu dedicata agli emigranti di Campocavallo e di Osimo in terra d’Argentina. Il fenomeno dell’emigrazione Argentina nel periodo 1870 - 1950 è stato massiccio. Ben novemila osimani risultano regolarmente registrati in partenza per quelle lontane terre, distanti dall’Italia oltre 14.000 chilometri.
Questa distanza non permetteva ai puntigliosi Maestri del Covo di effettuare, come sono soliti fare, delle verifiche in corso d’opera sul posto per accertarsi che la riproduzione della Basilica fosse in ogni modo fedele alla realtà e sudarono le proverbiali sette camicie nella realizzazione di quella struttura, che nonostante tutto resta una delle opere meglio riuscite nella storia del Covo. Fondamentale fu il supporto dell’amministrazione argentina che fornì foto dettagliate e abbondante documentazione tecnica. Quando fu terminato, il Covo era così bello che, durante la sfilata della domenica, per la prima volta, si sentirono ripetuti applausi al suo passaggio, nonostante si trattasse comunque di una processione religiosa.
I Campocavallesi ebbero l'onore di vedere il Covo trasferito ad Armstrong in Argentina per la creazione di un apposito Museo. Da questa edizione venne introdotta la tecnica della lavorazione della paglia. Fu utilizzato un grano speciale, usato per la realizzazione dei cappelli di paglia. Il tipo di lavorazione consiste nella realizzazione di una treccia di paglia, piatta, con larghezza variabile da 1 a 3 centimetri.
1995 - Omaggio devozionale alla Beata Vergine Addolorata di Campocavallo

1996 - Santuario della Madre di Dio di Jasna Gora in Czestochowa (Polonia)

Quest’edizione affronta un tema caro alla memoria dei campocavallesi: il tema della liberazione dal nazifascismo. Campocavallo fu teatro, nel 1944, del passaggio del fronte ed anche qui si combatté per la libertà. I legami con la Polonia costituiscono una parte importante della storia di Campocavallo e di Osimo. In queste zone sono state combattute, a distanza di pochi chilometri, non poche battaglie, che videro le gesta eroiche della III^ Divisione degli “Ulani dei Carpazi”. Campocavallo fu segnata dal passaggio del fronte e le truppe polacche di liberazione qui stazionarono a lungo prima di sferrare il decisivo attacco al Monte della Crescia, che di fatto aprì le porte alla conquista di Ancona e del suo porto strategico.
Inoltre c’era l’accorata volontà di donare un gesto tangibile di gratitudine al Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, che già in due occasioni aveva benedetto il Covo in San Pietro, offrendogli la riproduzione del simbolo più importante della fede nella sua terra di origine: la Basilica della Madre di Dio di Jasna Gora in Czestochowa.
Per l’occasione, in una parete del loggiato del Santuario, alla presenza delle autorità polacche e italiane, venne inaugurata una lapide commemorativa di quelle tragiche giornate che segnarono il passaggio del fronte.
1997 - Basilica di S. Antonio di Padova

Nel 1997 la Festa fu dedicata a S. Antonio di Padova, santo particolarmente venerato anche nelle nostre campagne. Non a caso, nell’abside di sinistra dell’altare maggiore del Santuario di Campocavallo, l’altare è dedicato al grande Santo di Padova. Nel mezzo dell’altare è posta infatti la statua di S. Antonio, che, sulla mano sinistra, regge un libro aperto, sul quale è seduto Gesù Bambino.
Il Covo riprodusse magistralmente la basilica di Padova e la costruzione di spighe di grano riuscì talmente bene che anche in questa circostanza si parlò di realizzazione eccellente.
1998 - Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso (Is).

Per il 1998 la regione prescelta fu il Molise. Il Covo riprodusse il suggestivo Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso (IS), santuario Mariano del Molise e fu realizzato il gemellaggio con la Sagra del Grano di Jelsi (CB), una festa in onore di S. Anna, per molti aspetti molto simile alla Festa del Covo, che si celebra ogni anno sin dal lontano 1805. La sfilata delle traglie ricorda un evento miracoloso accaduto a Jelsi durante il terremoto del 1805 quando tutti i paesi intorno furono distrutti dal sisma, ad eccezione di Jelsi. La popolazione attribuì a sant’Anna questo evento miracoloso e dall’anno successivo dedicò alla Santa protettrice la sfilata delle traglie. Quella di Jelsi è quindi una delle feste del grano più antiche d’Italia!
1999 - Il Beato Padre Pio da Pietrelcina benedicente la nuova basilica di S. Giovanni Rotondo

Per la Chiesa Italiana ed Universale, l’anno 1999, oltre ad essere stato il periodo di preparazione al Grande Giubileo del 2000, è stato segnato da un evento da lungo tempo atteso: la beatificazione di Padre Pio da Pietrelcina, il Santo degli Umili, il “San Francesco del Terzo Millennio”. In piazza San Pietro, il 2 maggio 1999, dinanzi ad oltre trecento mila persone, l’umile frate del Gargano è stato elevato all’onore degli altari dopo che, già da tanto tempo, lo era, di fatto, nella coscienza spirituale collettiva. Il Comitato del Covo, già due anni prima dell’evento, aveva deciso di dedicare l’edizione del 1999 al Beato P. Pio da Pietrelcina.
Il Covo scelto dal Comitato mirava a realizzare un carro per alcuni aspetti innovativo rispetto ai precedenti ed originale nella sua composizione. La struttura non poteva che essere il Beato Padre Pio: per la prima volta, l'elemento centrale del carro non era più un edificio. L’altro aspetto centrale dell’ideazione del Covo riguardava la nuova Basilica, all’epoca non ancora ultimata nella costruzione, progettata dall'arch. Renzo Piano. Sotto certi aspetti la riproduzione con le spighe dell’imponente nuovo Santuario sarebbe stata un’anteprima in senso assoluto!
2000 - Basilica della Natività Betlemme (Palestina)

L'annuncio del Grande Giubileo del 2000, indetto dal Papa Giovanni Paolo II, è stato un evento di straordinaria importanza, con un messaggio spirituale di valore universale che invitava a portare pace, riconciliazione, speranza e fratellanza. Un invito rivolto a tutti, credenti e non credenti, fedeli di tutte le religioni affinché possano ritrovarsi come un’unica famiglia e varcare insieme la soglia del nuovo millennio.
Campocavallo ha vissuto intensamente l'anno giubilare essendo stato inserito il Santuario di Campocavallo nel percorso delle chiese giubilari diocesane, ed è stato meta continua di pellegrini che sono venuti per ricevere l'indulgenza.
La Festa del Covo non poteva che prendere spunto da quest'appuntamento di assoluto rilievo per dedicare un'edizione al tema della Natività, sviluppando un gemellaggio ideale e di fede con la cittadina di Betlemme, la città di Davide, otto chilometri a sud-ovest da Gerusalemme. Gli Evangelisti narrano che Gesù nacque a Betlemme, la città e la sua storia si identificano con questa nascita che fece ricco il mondo. L'imperatore Costantino diede ordine di onorare la "caverna della vita" con la costruzione di una basilica degna del mistero che vi si celebrava. Ispiratrice ne fu Elena, madre dell'imperatore, che volle così onorare "il ricordo del parto della Madre di Dio".